Lucca, 26 novembre 2021 – Sulla vicenda dell’acquisto di un lotto della ex Manifattura interviene anche il consigliere Fabio Barsanti, che accusa l’amministrazione Tambellini di proseguire con l’operazione di svendita del patrimonio pubblico lucchese e chiede che i cittadini siano informati sulla reale identità dell’acquirente: “Il sindaco ha l’obbligo di informare subito la città”.
“Il centrosinistra ha svenduto un pezzo di patrimonio pubblico e i cittadini non sanno nemmeno a chi – dichiara Barsanti in una nota. Si tratta di un’operazione strana, portata a termine da una società costituita pochi giorni fa e con capitale sociale di appena 10.000 euro, rappresentata da un avvocato domiciliato in uno studio legale della città che, in base alle regole del bando, dovrebbe aver versato a garanzia dell’operazione 75.000 euro (il 5% della base d’asta). Sembra un film già visto nelle serie minori del calcio, dove le società vengono comprate da prestanome e dove non paiono esserci certezze sul reale acquirente. A Lucca, purtroppo, ne sappiamo qualcosa; invito quindi il sindaco, che si dichiara contento, a dirci a chi è andato il lotto che si affaccia sul parcheggio della Cittadella”.
“La vendita della Manifattura – continua Barsanti – continua così a rappresentare una delle vicende peggiori di questa amministrazione, e rischia di essere uno delle pagine più buie anche per Lucca. Non sono bastate le censure di cittadini, opposizioni o Ministero dell’economia per fermare Tambellini e soci da un’operazione spericolata che punta ad escludere totalmente i lucchesi da un processo partecipativo per il recupero del complesso”.
“L’amministrazione ha dato prova ancora una volta di poca trasparenza – conclude Barsanti – ma il sindaco deve dare delle risposte ai lucchesi: chi ha comprato la Ex Manifattura? Si tratta di una scatola cinese, cioè di una società di comodo che girerà poi l’immobile a terzi soggetti, oppure c’è davvero una solidità economica dietro? E questi soggetti, sono per caso gli stessi che non possono comprarla direttamente senza incorrere in un’accusa di turbativa d’asta per il sindaco stesso (che in modo avventato aveva già dichiarato vincitori di un’asta ancora da allestire), oppure sono altri imprenditori capaci di fare un gran bell’affare? Queste risposte sono doverose, altrimenti saremo costretti a pensare che una cappa sinistra avvolga questa vicenda e i suoi protagonisti”.
